Cascina Cuccagna appare nella mappa manoscritta del “Catasto Teresiano” del 1722 col nome di “Cassina Torchio” detta “Preganella”. Apparteneva ai Reverendi Padri Fatebenefratelli che, nei terreni di pertinenza, coltivavano erbe officinali per l’Ospedale Maggiore.
La pianta iniziale ad “elle” si arricchisce di altri corpi fino a raggiungere l’attuale struttura ad “E” visibile nella carta dei sobborghi di Milano del 1838. Questa configurazione aperta, suggerisce un utilizzo a fini misti, abitativo e insieme produttivo, come conferma la presenza di un torchio (da cui essa prendeva nome) azionato da una roggia (attualmente coperta).
Attorno agli anni Venti del Novecento, la Cascina Torchio eredita il nome di Cuccagna da una Cascina contigua, abbattuta per lasciare spazio alla nuova circonvallazione della città che cresce. Il suo utilizzo si diversifica, con l’insediamento di diversi artigiani e la presenza di una rinomata osteria.
Nel 1984 diventa proprietà del Demanio Comunale che dieci anni più tardi la dichiara inagibile, sgomberandola da abitanti ed attività. Seguono anni di abbandono e illegalità diffusa.
A partire dal 1991 si fa strada tra i cittadini di zona “il grande sogno della Cuccagna”: quello di recuperare la cascina e aprirla alla città come centro socio-culturale.
Cascina Cuccagna oggi è un centro di cultura e partecipazione che diffonde idee d'innovazione, servizi sostenibili e progetti culturali, un progetto di Associazione Consorzio Cantiere Cuccagna.
Cascina Cuccagna appare nella mappa manoscritta del “Catasto Teresiano” del 1722 col nome di “Cassina Torchio” detta “Preganella”. Apparteneva ai Reverendi Padri Fatebenefratelli che, nei terreni di pertinenza, coltivavano erbe officinali per l’Ospedale Maggiore.
La pianta iniziale ad “elle” si arricchisce di altri corpi fino a raggiungere l’attuale struttura ad “E” visibile nella carta dei sobborghi di Milano del 1838. Questa configurazione aperta, suggerisce un utilizzo a fini misti, abitativo e insieme produttivo, come conferma la presenza di un torchio (da cui essa prendeva nome) azionato da una roggia (attualmente coperta).
Attorno agli anni Venti del Novecento, la Cascina Torchio eredita il nome di Cuccagna da una Cascina contigua, abbattuta per lasciare spazio alla nuova circonvallazione della città che cresce. Il suo utilizzo si diversifica, con l’insediamento di diversi artigiani e la presenza di una rinomata osteria.
Nel 1984 diventa proprietà del Demanio Comunale che dieci anni più tardi la dichiara inagibile, sgomberandola da abitanti ed attività. Seguono anni di abbandono e illegalità diffusa.
A partire dal 1991 si fa strada tra i cittadini di zona “il grande sogno della Cuccagna”: quello di recuperare la cascina e aprirla alla città come centro socio-culturale.
Cascina Cuccagna oggi è un centro di cultura e partecipazione che diffonde idee d'innovazione, servizi sostenibili e progetti culturali, un progetto di Associazione Consorzio Cantiere Cuccagna.